I MIEI ROMANZI

L’amore a colpi di Champagne

Vi propongo il primo capitolo del mio romanzo “L’amore a colpi di Champagne”,

Capitolo Uno

Per fortuna mi aspetta un calice. 

«Non importa come, non importa quando e non importa perché, ma devi chiudere, chiudere! E non è un suggerimento bensì un ordine! Be’, relativamente al quando, meglio subito, immediatamente! Prima lo fai meglio è per te. Direi che è già tardi! Questa cosa non doveva nemmeno cominciare!», è un fiume in piena. Prende fiato e riattacca «intrattenere una storia con il marito del socio di maggioranza della società per cui lavori, non mi sembra esattamente una buona idea!».

Ebbene sì, questa è Sabine Graff, femminista rampante e spietata fustigatrice. Non è il mio capo ma le viene abbastanza naturale impartire ordini a chiunque. Io, in questo periodo, sono la sua vittima predestinata.

Alle 13.05 di un venerdì come tanti, mentre mi accingo a lasciare l’ufficio, mi dà un ultimo compito, che un tantino esula dagli incarichi di lavoro, mi ordina di porre fine alla mia relazione con Christian Saltbacher, il Presidente della SANTE BERGER INDUSTRIES AG nonché, appunto, marito di Madame Tussauds, al secolo Corinna Sante Berger, algida quarantacinquenne, ereditiera multimilionaria di Klaus Sante Berger che, tre mesi fa, all’età di 81 anni, è passato a miglior vita nel modo più bello che gli potesse capitare – fine che molti uomini in età avanzata sognano di fare -, tra le cosce di Ambra, nata Svetlana Pavlova, ex modella russa quarantottenne, che da qualche anno era la sua compagna. Qualità non riconosciutale dalla figliastra Corinna.

Klaus Sante Berger era una persona di infinità umiltà e umanità che trattava ogni suo collaboratore, indipendentemente dal ruolo che ricopriva, come fosse l’unico, cosa rara al giorno d’oggi, soprattutto in un’industria con quasi ventimila dipendenti sparsi per il pianeta.
Uomo raro che un paio di mesi prima della sua morte, mi chiamò nel suo ufficio e mi disse apertamente che aveva capito che suo genero aveva un’accesa simpatia per me.
Ricordo ancora le sue esatte parole “È naturale che mio genero si cerchi delle altre donne, mia figlia, che troppo ha preso dalla sua nobile e fredda madre, non è in grado di renderlo felice. E dato che l’amore è un diritto inalienabile e senza amore non si vive, lui lo cerca altrove. Non lo condanno per questo. Ma in alcuni casi bisogna fare attenzione e capire quale sia la cosa giusta da fare. Veronica non permettere a una storia che difficilmente avrà futuro di compromettere il tuo avvenire personale e professionale. Sei una ragazza piena di talento, molto capace. Farai strada. Meriti tutto non un amore part-time”, mi sorrise, mi sfiorò il palmo della mano “Sono molto più vecchio di te, so per certo che rapporti come questo, portano più dolore che gioia. Ho vissuto anche io la vita che sta vivendo mio genero adesso. Parlo per esperienza”, mi confidò.
Mi sentii morire. Qualsiasi altro padre mi avrebbe licenziata, ma lui capiva che non era solo colpa di Christian. La colpa è di entrambi sempre o quasi! Disse chiaramente che la figlia non lo rendeva felice e che, anche lui, aveva vissuto quello che sta vivendo Christian. Con chi? Con Sabine?

Ho sempre sospettato che tra Klaus e Sabine ci fosse molto più che un rapporto tra allieva e pigmalione. Forse è per questo che Madame Tussauds chiama per nome di battesimo solo lei, nessun altro dei suoi dipendenti.
A dir la verità, anche tra Sabine e Christian, i primi tempi vedevo una strana complicità.

A svegliarmi dai miei pensieri è la squillante voce di Sabine che tuona: «Ma ti sembra opportuno!? Con tutti gli uomini che ci sono in giro dovevi innamorarti proprio del capo o, per meglio dire, il marito del capo!», inspira a pieni polmoni e non si ferma «La vostra storia rischia di finire sulla bocca di tutti. Mi sembra già di sentire le chiacchiere di corridoio sulla bella italiana, nuova fiamma di Mister Sante Berger».
Nuova fiamma, ma come parla!? E poi mica tanto nuova, sono quasi sei mesi.

L’italiana, io: Veronica David, trentottenne veneta, di un piccolo paese noto per il Prosecco, una vita passata tra sugheri nell’aria e perlage dissipati e, ora, da un anno e qualche mese Production Manager alla SANTE BERGER HAUS AG – un colosso nel settore -, una controllata della SANTE BERGER INDUSTRIES, società capogruppo di una galassia di altre società, della quale, Christian Saltbacher è il capo supremo, e non per la sua qualità di marito ma per le sue indiscusse capacità professionali.
«Non… non… chia… marlo così…», la rabbia mi fa tartagliare, «si chiama Christian! Christian Saltbacher! Ed è lui il capo. Lui decide, lui amministra. Lei è semplicemente detentrice di un pacchetto di azioni!»
«Lei è la detentrice del pacchetto di azioni e perciò, sì, non amministra ma decide chi lo fa!», sentenzia determinata.
«In ogni caso il loro è un rapporto di facciata, non si amano, lei non ama lui e lui non ama lei e questo è risaputo, lo sanno anche i muri», tento di difendermi.
«Non proprio tutti, per noi è palese il tenore del loro rapporto. Sappiamo che conducono vite separate dal punto di vista sentimentale, ma devono farlo con discrezione, estrema discrezione! Questo è il loro accordo Veronica», è rossa in viso e la sua irritazione non accenna a diminuire.
Non mi è chiaro se si preoccupa per me o per sé stessa. Per Corinna, non credo. Non nutre una grande simpatia per lei, la considera una donna vuota come il frigo di un’anoressica.
«E questo con te non sta accadendo. Conosco Christian da quindici anni e non è nuovo di queste cose ma con te sta esagerando. Vi fate vedere troppe volte insieme e, per giunta, nei dintorni dell’ufficio. Dovreste evitare di andare al bar qui sotto per l’aperitivo o per lo spuntino veloce che non è mai veloce. State lì persi l’uno negli occhi dell’altra, talmente assorti che non vi accorgete nemmeno di avere gli occhi di tutti puntati. Quando vi incontrate volano scintille talmente palpabili che chi vi passa accanto rischia di prendere la scossa, poi vi avvicinate troppo, vi sfiorate troppo, vi guardate troppo perché la gente non se ne accorga, perché la gente non parli», prende fiato «e hai idea di cosa succederebbe se questo arrivasse alle orecchie di Corinna Sante Berger!?», il suo tono è allarmato, preoccupato, oltre che acuto.
«No Sabine, non ne ho idea, ma scommetto che me lo dirai tu!?», rispondo piccata.
«Salterebbero delle teste, la tua sicuramente e la mia molto probabilmente! E ho fatto troppi sacrifici, troppe rinunce per lasciare che questo accada! Non intendo permettere che a causa dei tuoi ormoni incontrollati venga messa a repentaglio la mia carriera, la mia vita, perché questo lavoro è la mia vita! E cara mia faresti bene a pensarla allo stesso modo anche tu! E mettere al riparo quel bel culo mediterraneo!». Ecco pure l’offesa. Culo mediterraneo significa: culo grosso!? Non un complimento, credo.
Sabine mi guarda astiosa e con la mano prima mi fa un cenno di saluto, poi mima un coltello alla gola e grida «Veronica fallo! Questo week-end, oggi, chiamalo e chiudi questa storia oppure fa in modo che cambi registro! Discrezione e furbizia! Per il tuo bene, ma sappi che comunque non ti porterà da nessuna parte. Non lascerà mai la moglie, né per te né per nessun’altra!» e sparisce. Se Dio vuole!

Entro in ascensore e premo il tasto Erdgeschoss, guardo l’orologio e vedo che sono quasi le quattordici, un’ora di filippica di Sabine mi ha fatto passare l’appetito ma non la sete! Non intendo rinunciare al sacro rito dell’aperitivo del Venerdì. Perché si: THANK GOD IT’S FRIDAY! Oltretutto dati gli ultimi sviluppi è parecchio necessario per non dire indispensabile. Il bisogno di alcol in questo momento non è barattabile nemmeno con il sesso. E detto da me…….

Fuori dagli uffici dalla SANTE BERGER, in Karolinenstrasse c’è il solito viavai e i residenti si confondono ai turisti. Quello che mi piace di Norimberga è che non è mai caotica.
Il cielo livido sopra la mia testa non promette nulla di buono, sembra preannunciare un acquazzone e non si può impedire al cielo di sfogarsi!
La cosa giusta da fare è mettersi al riparo. In un luogo pieno di bottiglie, il rifugio ideale. A dimenticare quest’ultima ora, alla mia maniera che poi è la stessa di Bukowski e di Kerouac e di Hemingway e di molti altri.
Come un automa mi dirigo verso l’enoteca di Tom. Molto spesso, mio luogo di svago e di rifugio. Mio punto d’approdo nei momenti di tristezza, di gioia, di solitudine, nei momenti della vita in cui un buon bicchiere di vino è il miglior compagno e chi te lo serve fa la differenza. Dove non corro il rischio di incontrare Christian, capirebbe che qualcosa non va e non voglio dirgli nulla finché non avrò raccolto le idee e deciso sul da farsi, sebbene credo di non avere molta scelta. Dovremmo essere molto più discreti, più attenti.

Da oggi il mio mantra sarà: discrezione e furbizia.
Quella farebbe in modo di spedirmi in Mar Cantabrico a pescare acciughe, pur di non rischiare la perdita della tanto amata poltrona.
Solo un politico manifesta altrettanto attaccamento.

L’amore a colpi di Champagne, continua…

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43 pensieri su “L’amore a colpi di Champagne”

  1. Mi é piaciuta molto la tua recensione estremamente dettagliata che espone il romazo in ogni sua parte. Ma le storie d’amore non fanno per me (diciano che ho il livello di romanticismo di un cubetto di ghiaccio 🤣 )

  2. Ma che bello! È il tuo primo romanzo? Mi hai già fatto venire voglia di leggere il seguito. A quando la prossima puntata?

  3. che bello! Mi ha davvero appassionata. Non vedo l’ora che arrivi la prossima puntata e complimenti sei bravissima!

    1. Grazie Simona! Il romanzo parla molto di vino e di viaggi! Comunque aldilà del genere che può piacere o meno, apprezzo i complimenti sulla scrittura❤️

  4. Posso dire che tifo per Veronica? Sono sicura che alla fine riuscirà a tenersi il posto e l’uomo (anche se è di un altra, per il momento).
    Non sapevo avessi scritto un romanzo e ti faccio i miei complimenti perché lo stile di scrittura è scorrevole e piacevole. Lo devo mettere nella mia wishlist di Amazon.

  5. il primo capitolo mi ha già incollata al pc, ora voglio leggere il resto! complimenti e in bocca al lupo per la tua “creatura”, mi piace molto il tuo stile

  6. Un articolo bellissimo, ora voglio proprio sapere come finisce perché amo le storie ed i libri d’amore. Hai uno stile che mi tiene incollata a leggere fino alla fine.

    1. Grazie Sara! Grazie perché mi sono proprio impegnata, è un lavoro faticoso, fatto in un anno sabbatico…. Qui ancora non si capisce ma c’è tanta ricerca, aldilà della vita dei personaggi, racconto di cibo, vino e luoghi che la protagonista visita e per piacere e per lavoro. I mie lettori chiedono quando arriva il prossimo ma, per me, non è una passeggiata….

  7. Bellissimo.. già da questo primo capitolo hai catturato la mia attenzione e penso andrò avanti. Hai uno stile molto scorrevole e coinvolgente. E’ in qualche modo uno scritto anche autobiografico?

    1. Grazie Martina! ❤️ La storia non è la mia, sono mie alcune esperienze culinarie, luoghi visitati e altro che arriva in seguito, oltre alla protagonista che assomiglia alla vecchia me, quella che si occupava di diritto e che lavorava in ufficio…

  8. Belle le storie di triangoli amorosi, con certe situazioni molto difficili da chiudere, ma anche da continuare. Sono d’accordo con Sabine, bisogna chiudere.

  9. Che figo Sabrina!
    Inoltre da poco ho finito di leggere ‘On Writing’ di Stephen King e devo dire che sei una maestra nei dialoghi (cosa non affatto semplice) 🙂

  10. Hai tutta la mia stima per aver fatto una cosa che io dico di voler fare da diversi anni e non ci riesco mai. Non è facile! Complimenti per il tuo romanzo, ti auguro il meglio!

    1. Grazie Valentina! E infatti la mia più grande soddisfazione è stata finire il romanzo perché in corso d’opera non ero sempre convinta di riuscirci. Grazie ancora!

  11. si legge molo bene, scorrevole e piacevole, io adoro poi le storie di amore. Ti faccio i miei complimenti. Sono curiosa di leggere il seguito

  12. Non sapevo avessi iniziato a scrivere un libro, l’introduzione mi piace molto quando sarà possibile leggere tutto il resto?

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