Scozia on the road: da Drumberg a Edimburgo (diario di viaggio – seconda parte)
Il nostro viaggio continua, prosegue questo on the road in Scozia, ripartiamo quindi da Druberg con destinazione finale Edimburgo. La prima parte la trovate qui.
La prima parte del nostro Scozia on the road fermava a Drumberg e da qui ripartiamo. Procederemo lungo la tortuosa e panoramica North Coast 500, e oggi lo sarà più del solito, infatti questo lato della costa, il lato Ovest lo è particolarmente. Ma andiamo per ordine…
GIORNO NOVE: da Drumberg a Gairloch (km 170). Luoghi visitati: Achmelvich, Loch Assynt, Ullapool, Gairloch.
È il nono giorno del viaggio, ci troviamo a casa di Jenet e Greg, la splendida Tor Druim e siamo qui seduti davanti a una ampia vetrata da dove è possibile ammirare il loch baciato da sole del primo mattino, in attesa di ricevere la colazione.
“Here we go!” ed ecco Greg che arriva con uova e salmone, inutile dire buonissimo il salmone.
Scozia on the road: Controlla qui il percorso e il tempo di percorrenza!
Carichiamo i bagagli in auto e salutiamo Greg e Jenet, promettendo di tornare qui!
Da dove ci troviamo, Culkiem Drumberg, ci sono due direzioni da prendere, quella verso est Kylesku, da dove siamo arrivati e andati a cena e quella verso ovest Lochinver, verso la quale procediamo. In realtà per raggiungere Loch Assynt, il tratto più breve è quello ad est, ma noi procediamo verso ovest, ma noi vogliamo dare tappa a Achmelvich.
Sin da subito il tragitto a una single track road regala scorci incredibili come un romantico lago, che non posso non scendere a fotografare. Proseguiamo sempre più a Ovest, verso Lochinver, si trova a 14 chilometri da Tor Druim, a circa 30/40 minuti di auto i tempi sono gli stessi per raggiungere Kylesku, data la single track abbastanza articolata e comunque affascinante. Ed è il posto dove fare spesa più vicino, qui si trova anche qualche ristorante.
Prima di arrivare a Lochinver, grazie a una deviazione di una ventina di minuti andiamo a Achmelvich Beach, una bella spiaggia bianca, ambita meta di surfisti.
Passato Lochinver, la strada diventa a doppia corsia, molto scorrevole. Raggiungiamo il suggestivo lago di Loch Assynt e ci fermiamo aa ammirare le rovine dell’Ardvreck Castle che si adagia sulle sponde del lago e si vede dalla strada. Il castello risalente al XVI secolo venne costruito dal Clan Mac Leod. Per raggiungere il castello bisogna attraversare un piccolissimo corso d’acqua, l’ideale sarebbe avere delle scarpe impermeabili che io non ho, quindi mi tolgo le scarpe e attraverso, per lo stupore dei presenti, l’acqua è freschissima e bellissima, comunque dopo di me lo fa anche qualcun altro!

Continuiamo il nostro on the road verso Sud fino a Ullapool, che rispetto a tutto ciò che abbiamo incontrato negli ultimi due giorni è quasi un “paesotto”, siamo nel nord ovest delle Highlands e qui i villaggi si diradano lasciando il posto alla natura, una natura diversa rispetto a quella più verde e rigogliosa dei villaggi dell’est, qui si esalta la roccia ricoperta di erica, infinite distese d’erica viola.
Da qui partono i traghetti diretti alle Ebridi Esterne ed è anche un’ottima base per esplorare la regione del Western Ross. Abbiamo già in mente in un nostro prossimo viaggio di concentrarci su questa parte della Highlands, la zona nord ovest, che stiamo visitando un po’ troppo di corsa.
Abbiamo la necessità di fare qualche lavatrice, la troviamo vicino a un grande supermercato, lasciamo i nostri indumenti a una gentile signora che ci dice di tornare fra un paio d’ore.
Ci rechiamo nella zona vivace della cittadina, quella del porto, una strada dritta separa l’Harbour dalla fila di case imbiancate a calce e locali con le vetrine puntate al mare. Entriamo in un pub per un sandwich al salmone e una birra. Con calma consumiamo il nostro pranzo ammirando il via vai del passanti e l’attività del porto, pescherecci e una grossa nave da crociera sono ancorate al molo.
Lungo la via ci sono numerosi negozi che vendono souvenir, la varietà di sciarpe, mantelle e coperte scozzesi è infinita e vien voglia di comprarle tutte. Troviamo poi un negozietto carino e molto originale dove mi sbizzarrisco fra cartoline e oggetti artigianali vari.
Dopo una bella passeggiata in giro per la cittadina, recuperiamo il bucato profumato e riprendiamo in nostro viaggio verso Gairloch, dove abbiamo fissato per la notte.
Arriviamo a Gairloch abbastanza presto, verso le 15.30, il villaggio affaccia sull’omonimo Loch. Ho prenotato Gairloch Hotel, a parte la posizione dell’enorme palazzo in stile gotico con affaccio su una splendida baia, null’altro di positivo da segnalare dell’albergo.
Lasciati i bagagli in camera e andiamo a fare una passeggiata sulla spiaggia e nei dintorni.

Prima di tornare in camera ci prendiamo una birra al pub; dopo una doccia e un po’ di relax andiamo a fare un giro nel centro della minuscola cittadina.
Anche con il ristorante non abbiamo molta fortuna, molti sono chiusi, siamo indecisi fra un ristorante dallo stile un po’ retrò e un pub, alla fine decidiamo per il secondo e dopo un lunghissima attesa mangiamo il fish and chips peggiore, dopo quello di Porthmaomack, della vacanza. I tutti i posti che non ci hanno ispirato per la cucina abbiamo ordinato fish and chips, ritenendoli una garanzia invece entrambi pessimi.
Ci concediamo un po’ di musica e un paio di whisky al bar dell’albergo e poi a letto nel nostro lettino singolo.
GIORNO DIECI: da Gairloch a Portree (km 240). Luoghi visitati: Gairloch, Torridon, Shieldaig, Feammore, Applecross, Bealach na Ba (Pass of the Catle), Plockton, Kyle of Lochalsh, Potree.
Colazione veloce, qualche toast con marmellata e un tè e via. Voglio andarmene da qui! Dall’albergo intendo, il tragitto di oggi è particolarmente lungo, dobbiamo arrivare all’isola di Skye.
Un’ultima passeggiata, di prima mattina, sulla spiaggia di Big Sands ad ammirare la meravigliosa vista sulle montagne circostanti e ci mettiamo in strada, una comoda strada a due corsie dove fra il traffico lento incontriamo le librerie mobili delle Highlands, un bus colmo di libri, che va di villaggio in villaggio a vendere libri, ma anche Morgan, Lamborghini, McLaren e Bentley, ci sarà un raduno da qualche parte…
Scozia on the road: clicca qui per vedere l’itinerario!
Proseguiamo verso Torridon e poi scendiamo in direzione Shieldaig, dove le caprette in fila indiana passeggiano sul marciapiedi, che rispettose! La strada da Torridon a Shieldaig è costeggiata da un lato dalla montagna e dall’altro dal lago. Le alte montagne regalano incredibili giochi di luce e ombra, appaiono nere e le acque dei loch riflettono l’oscurità. Un atmosfera rarefatta, tetra e molto affascinante.
Da Shieldaig prendiamo a destra e continuiamo lungo il percorso della Wester Ross Coastal Trail (classico cartello stradale marrone), procedendo verso l’estremo ovest diretti a Feammore, una single track road che percorre tutta la costa, che regala un paesaggio straordinario, la strada tutta in salita passa in mezzo alla brughiera.
Da qui scendiamo sempre lungo la costa fino a giungere, verso mezzo giorno, ad Applecross. Inutile dire che lungo il tragitto abbiamo goduto di un magnifico paesaggio. Le montagne color bronzo, fra la vegetazione prevale il viola dell’erica e l’erba verde sfuma fino a diventare color rame, alberi solitari dove non te li aspetti, a circondare la strada felci gialle, è tutto pazzesco, sembra quasi irreale, un dipinto.

Il villaggio di Applecross è un altro dove va fatta una sosta almeno per la notte. Dopo un caffè in un’originale locale ai margini del lago, facciamo due passi e poi andiamo a mangiare all’Applecross Inn, locale pieno zeppo e menu da favola. Salmone è la parola d’ordine, qui è da capogiro. Giorno dopo giorno mangeremo salmone sempre migliore.
Il mio compagno si è innamorato di Applecross, è rimasto affascinato dal paesaggio e dai pescatori intenti alla pesca con la mosca, sulla baia del loch. Ci piacerebbe restare ma dobbiamo proseguire.
Riprendiamo il nostro viaggio verso Portree, nell’Isola di Skye e lo facciamo attraverso una delle migliori scenic route di Scozia, che corre fra le montagne e regala scenari strabilianti ed è la famosa Bealach Na Ba, questo il suo nome gaelico, ovvero Pass of the Cattle (Passo del bestiame), questa in tempi passati era infatti il percorso usato per portare il bestiame dalla penisola di Applecross ad altre zone delle Highlands.

La strada una single track road, cha va da Applecross a Lochcaron è davvero molto stretta, ripida e tortuosa e tornante dopo tornante altamente scenografica, è molto impegnativa quindi l’attenzione deve essere al massimo, incontrare qualcuno, a volte, un dramma, anche perché ai lati molto spesso ci sono degli strapiombi. Per i veicoli di grossa dimensione l’avventura è ardua, al confronto la single track che ci ha portati da Kylesky a Drumberg che mi è sembrata stancante e stata una passeggiata.

Noi abbiamo trovato pioggia e vento in alcuni tratti, ecco è sconsigliabile farla se le condizioni climatiche non sono favorevoli, d’inverno molto spesso è impraticabile. Comunque leggete bene il cartello rosso e blu con tutte le indicazioni – impossibile non vederlo è enorme -, se siete piloti dilettanti lasciate perdere. Per godere del maggio spettacolo l’ideale sarebbe una giornata limpida, ma qui è questione di fortuna!

Proseguiamo verso il pittoresco villaggio di Plockton seguendo il periplo del lago, per poi proseguire in direzione di Locharron diretti a Kyle of Lochalsh da dove si prende lo Skye Bridge che ci porterà sull’isola, ma prima facciamo una piccola deviazione per raggiungere il celebre Eilean Donan Castle, il castello più fotografato di Scozia.

Attraversato il ponte, puntiamo in direzione Portree. La strada è scorrevolissima e nuovissima a doppia corsia
Il nostro navigatore ci porta direttamente a destinazione al nostro alloggio per le prossime due notti a Skeabost View Pods, prenotando con 5 mesi di anticipo abbiamo trovato anche un prezzo discreto, tenuto conto che Skye è un luogo molto inflazionato e i prezzi degli alloggi mediamente alti. Skye è l’unica isola facilmente raggiungibile grazie a ponte.
Qui il mio articolo con tutte le informazioni sull’Isola di Skye: itinerari, luoghi da visitare e molto altro.
L’host, Anne, gentilissima e disponibile, ci vede arrivare e ci conduce al nostro pod (bungalow), è l’ultimo dei quattro messi in fila, sull’uscio una lavagnetta a forma di cuore con il mio nome, avevo comunque ricevuto via email tutte le informazioni su come accedervi nel caso fossi arrivata ad orari strani.
Il pod è piccolo e molto ben arredato e confortevole, un letto, un divano, il bagno piccino con ampia doccia e angolo cottura con bollitore, tostapane, microonde e stoviglie. Nel frigo: latte, marmellate, burro e pane da toast per la colazione. Nella loggetta esterna due sdraio a diretto contatto con la natura e un barbecue.
Dato che dobbiamo rimanere qui due notti, decidiamo dopo la doccia, di recarci nel centro di Portree a fare un po’ di acquisti per riempire il frigo con birre e snack.
Facciamo un giro a Portree per conoscere la città e alla ricerca di un ristorante e ci rendiamo conto che sarà difficile trovare sono già pienissimi e non sono nemmeno le 19.00. L’unico che ci dice che possiamo prenotare per le 21.30 è Cuchullin, cosa stranissima perché non sono molti ad accettare prenotazioni così tardi.
Torniamo al pod e facciamo aperitivo in attesa di tornare a Portree per cena. Verso le 20 e 30 ci avvisano telefonicamente che hanno posto anche prima, partiamo spediti. Ordiniamo la nostra bella bottiglia, due squisite zuppe e salmone dal gusto mediterraneo con schiacciata di patate condite con pomodori secchi e capperi. Una delle migliori cene della vacanza.
GIORNO UNDICI: Isola di Skye (km 83). Luoghi visitati: Portree, The Storr, Rigg View Point, Kilt Rock and Mealt Falls, Quiraig, Duntulm View Point, Skye Museum, Fairy Glen.
Duvegan Castle, Claigan Coral Beach e Niest Point Lighthouse.
Facciamo colazione tranquilli e rilassati nel pod e poi doccia e verso le 10.15 partiamo alla scoperta di Skye.
La giornata sarà dedicata alla visita della Trotternish Peninsula, la zona più conosciuta di Skye e quella dove, per la prima volta, a parte i castelli, troviamo concentrazione di turisti.
In quest’articolo trovate tutte le informazioni sull’Isola di Skye.
Vi elenco comunque velocemente casa abbiamo visto, ma per le informazioni più dettagliate vi suggerisco l’articolo che ho indicato.
Procediamo da Portree verso la costa della Trotternish Peninsula, quindi facciamo in senso antiorario una sorta di periplo dell’Isola di Skye.
Scozia on the road: qui trovate l’itinerario di questa giornata!
La prima tappa è Old Man of Storr, un’originale formazione rocciosa che sovrasta la strada che costeggia il mare; poco più avanti sulla destra, una breve deviazione conduce al Rigg Viewpoint, un belvedere a strapiombo sul mare circondato da prati color smeraldo. La sensazione di pace, serenità e vertigine è palpabile.


Continuiamo poi a Kilt Rock and Mealt Falls, le cascate chiamate Kilt Rock Waterfall, dove il Loch Mealt trabocca in una cascata che si getta direttamente in mare lungo scogliere. Anche qui l’atmosfera e il panorama sono incredibilmente suggestivi.
Proseguiamo il nostro Scozia on the road immergendoci nel Quiraing, un altopiano vulcanico dell’isola di Skye, si trova nella parte orientale del Meall na Suiramach. La strada a un’unica corsia e diversi tornanti che attraversa questi luoghi è davvero spettacolare e suggestiva. Montagne, vallate e roccia ricoperte di erba dalle molte sfumature: dal verde al rame, ed erica viola per arrivare poi a un paesaggio pianeggiante puntellato di casette bianche dipinte a calce dai tetti in ardesia grigia circondate da pecore, tante, tantissime pecore.
Le famose cabine telefoniche rosse si trovano nei posti più impensabili.

Il nostro tour di oggi prosegue sempre verso nord, sino al Duntulm Sea Viewpoint che si trova sul punto più settentrionale dell’Isola di Skye e regala uno splendido panorama sulla costa con le sue con brughiere che si gettano sulle fredde acque oceaniche. Da qui un breve sentiero panoramico conduce alle rovine del Duntulm Castle, uno dei castelli del clan MacLeod, oramai in avanzato stato di rovina, dell’antica fortezza infatti rimane qualche rudere. I pochi resti del castello non sono accessibili per motivi di sicurezza, anche se sono visibili da molto vicino, ma il paesaggio circostante e la posizione valgono la visita.
Proseguiamo spostandoci verso ovest dove troviamo prima il Kilmuir Cemetary Skye, il cimitero che conserva le spoglie di Flora MacDonald, uno dei personaggi più amati in Scozia. Qui è anche sepolto lo stilista Alexander McQueen.
Adiacente al cimitero c’è lo Skye Museum of Island Life, la visita costa solo 1£, è un piccolo museo all’aperto che ricostruisce un tipico villaggio che mostra come si viveva nei croft nel XIX secolo, all’interno dei cottage con tetti in paglia oggetti d’epoca e ambientazioni che ricreano atmosfere di quel tempo, all’esterno gli attrezzi agricoli.
Continuiamo la nostra sorta di periplo della Trotternish Peninsula cominciando la discesa della costa ovest in direzione Fairy Glen, lungo il tragitto, la vista sul lato destro è strabiliante: prati puntellati di pecore e manzi (rossi e neri) al pascolo, che sfumano in un mare dalle molte sfumature dall’azzurro al grigio, con l’Isola di Jona sullo sfondo.
Giungiamo alle Fairy Glen che si trovano nei pressi di Uig, significa Valle delle Fate ed è un luogo incantevole e davvero fatato. Un ambiente originale dove una serie di avvallamenti con guglie di roccia, colline coniche ricoperte dalla vegetazione e accarezzate da un piccolo ma lucente loch.
Isola di Skye: Fairly Glen
Da qui prendiamo la strada che conduce a Portree e lungo il tragitto troviamo finalmente un localino dove mangiare, a parte qualche take away, in tutta l’area non c’è molto per fare uno spuntino. The Galley Seafood Cafe & Takeaway, è visibile dalla strada, basta salire un attimo e ci si arriva. Consigliato, c’è pure il bagno molto pulito.
Dato che è ancora presto continuiamo in direzione Dunvegan per una veloce visita al castello.
In questo articolo trovate i castelli di Skye e i più bei castelli di Scozia.

A poco più di un miglio dal castello si arriva a Claigan, lasciata l’auto nel parcheggio si supera un cancello in ferro e si prosegue, tra ginestre e arbusti di biancospino, lungo un sentiero che costeggia il Loch Dunvegan. Incontriamo alcuni muretti a secco e passando accanto al rudere di un’antica abitazione, in una ventina di minuti arriviamo alla bianchissima e bagnata da un mare cristallino spiaggia di Coral Beach. Sebbene il nome riconduca al corallo non ce n’è presenza sulla riva, ci sono invece minuscoli scheletri calcarei di alghe rosse, sbiancati dal sole, che donano a questo litorale un aspetto di paradiso tropicale.

Se avete tempo, da qui, in una mezz’oretta abbondante (sono 15 miglia) si arriva Neist Point, uno dei fari più famosi di tutta la Scozia e uno dei punti panoramici più affascinanti di tutta l’isola. Svetta sulla scogliera e regala uno straordinario punto di vista sull’Oceano. Il momento migliore per vederlo è al calar del sole, l’immagine romantica e suggestiva vi rimarrà impressa nello sguardo per lungo tempo. Questo è anche il luogo ideale per avvistare delfini, balene, delfini, squali e pulcinelle di mare ovvero i famosi puffin.
Tornati al nostro pod e ci godiamo il tramonto e l’aperitivo seduti all’aperto. Per cena torniamo a Portree.
GIORNO DODICI: Da Portree ad Appin (276 km).
Luoghi visitati: Talisker, Egol, Armadale (traghetto), Mallaig, Morar, Silver Sands, Camus Darach beach, Glenfinnan, Fort William, Glencoe, Appin.
Da non perdersi, anche le Fairy Pools: una piacevole passeggiata vi condurrà in un luogo davvero fatato. Qui, tra i limpidi e trasparenti laghetti che si formano lungo il fiume Brittle sembra davvero di intravedere fate ed altre piccole creature, o almeno, se ne avverte la presenza.
Scozia on the road: qui per scaricare l’itinerario!
Non lontano si trova la Talisker Bay, con i suoi sassi neri che, nelle giornate grigie, danno un aspetto davvero drammatico alla spiaggia. Nel villaggio di Talisker si trova anche l’omonima distilleria, che è l’unica su tutta l’isola.
Prima di tornare sulla mainland, rimane un pò di tempo da dedicare ad una zona di Skye che non è ancora stata presa d’assalto dai turisti e mantiene quel misterioso distacco rispetto alle aeree più frequentate: si tratta di Elgol, remoto e miuscolo villaggio di pescatori nella Strathard Peninsula. La strada per raggiungerlo è stretta, lunga e tortuosa ed è proprio questo a scoraggiare i più ad addentrarsi fin qui. Ma la vista che si ha dalla Elgol Beach vale il viaggio: da qui si ha una visuale mozzafiato sulle Cuillins che sono spesso ricoperte di nubi, con un effetto davvero drammatico.

La spiaggia di Elgol è molto bella e particolare battuta dalle fredde acque che livellano le pietre colorate sparse sulla battigia, è circondata da roccia che incisa dal tempo e dell’acqua ha assunto forme originali.
Da Elgol ci rechiamo ad Armadale, nel sud dell’Isola e ci imbarchiamo sul ferry che in mezz’ora ci porta sulla mainland, a Mallaig. Da qui cominciamo la scenografica Road to the Isles che ci conduce a Fort William. Ci concediamo un paio di soste per vedere le splendide spiagge di Silver Sands of Morar e Camusdarach Beach, entrambe spiagge di sabbia bianca e finissima che concedono splendide viste e panorami incantevoli.

Abbandoniamo la strada principale e superato il ponte dopo il villaggio di Morar, imbocchiamo, sulla destra, una vecchia strada costiera segnalata da un cartello marrone – che segnala luoghi di interesse culturale storico paesaggistico – e definita “Alternative Scenic Route” o “Alternative Coastal Route”. Giunti a Glenfinnan troviamo il Glenfinnan Monument, monumento che celebra la rivolta giacobita del 1745 e il fotografatissimo Glenfinnan Viaduct, il viadotto che è stata anche la location per i film di Harry Potter.

Superiamo Glencoe, luogo suggestivo e meta ambita per escursionisti e sportivi in genere. Arriviamo ad Appin e ci dirigiamo subito a al nostro alloggio per la notte, l’Invercreran Lodge, immerso nel bosco. Ci accoglie la padrona di casa Jackie, che ci offre un tè nell’ampio salotto all’ultimo piano con una bella vista sulle montagne. Ci rilassiamo un paio d’ore nella nostra camera (King Deluxe) moderna e dotata di ogni confort.
Andiamo a cena nel ristorante che ci ha consigliato e prenotato la padrona di casa, il più vicino alla casa: Creagan Inn Bar & Restaurant, noi ci concediamo zuppa e hamburger, dato che ci è stata consigliata la carne. Non male per una cena non troppo impegnativa.
GIORNO TREDICI: Da Appin a Luss (140 km).
Luoghi visitati: Castle Stalker, Oban, St. Conan Kirk, Kilchurn Castle, Loch Lomond, Luss.
Consumiamo la colazione nel tavolo della cucina con gli altri due ospiti della casa. La squisita colazione preparata da Tony (il marito) è stata servita da Jackie che ha curato ogni minimo dettaglio nella preparazione del tavolo.
Scozia on the road: qui l’itinerario di questa giornata!
Carichiamo i bagagli e partiamo diretti a Caslte Stalker, che si trova a un paio di miglia, ammiriamo e fotografiamo il castello dal punto panoramico, Stalker sorge su una piccola isola tidale nel Loch Laich, un’insenatura del Loch Linne, nei pressi dell’isola di Shuna.

Ci dirigiamo poi verso Oban, scendendo un po’ lungo la costa. per una visita alla cittadina e alla nota distilleria. L’aperitivo oggi è a base di whisky nella sala degustazione della distilleria.
Riprendiamo il viaggio diretti verso Luss, tappa della notte, e lungo il tragitto ci fermiamo ad ammirare Kilchurn Castle e la splendida St. Conan Kirk.

Scopri in quest’articolo i 20 Castelli Scozzesi da non perdere!
Nel prosieguo del nostro viaggio ci immergiamo nello splendido paesaggio del Loch Lomond National Park sino ad arrivare a destinazione, a Luss. Un delizioso villaggio che sorge sulle sponde del Loch e che colpisce subito per le carinissime case in pietra addobbate di fiori.
Ci rechiamo subito alla nostra accomodation per la notte che è The Loch Lomond Arms Hotel, un’antica locanda in prossimità del centro, arredamento tipico e molto carino, la nostra camera ha il letto a baldacchino. Dato che siamo a stomaco vuoto da colazione dopo aver portato i bagagli in camera scendiamo per l’afternoon tea. Il resto del pomeriggio andiamo alla scoperta del villaggio. Ceniamo al pub dell’hotel. cenare
GIORNO QUATTORDICI: Da Luss a Culross (110 km): Luoghi visitati: Callander, Stirling, Culross.
Scozia On the road: Qui l’itinerario delle tappe di oggi!
Ripartiamo dopo la tradizionale colazione scozzese e circondando il Loch Lomond ci dirigiamo a Callander leggermente più a nord. La prima veloce tappa è nei pressi di Aberfoyle, si tratta di Inchmahome Priory, le suggestive rovine di un’abbazia che sorge su un isolotto del Lake of Menteith.

Continuiamo fino a Callander, ex località termale che è considerata la porta di ingresso nelle Highland, qui avremmo dovuto fare la passeggiata alle cascate Bracklinn Falls ma rinunciamo e proseguiamo diretti Doune Castle, una fortezza medievale che si trova nell’omonimo villaggio nota anche per essere stata la location delle riprese delle serie Game of Thrones e Outlander, immerso in un verdissimo paesaggio sulle sponde del Fiume Teith.
Arriviamo a Stirling la cittadina medievale che è stata l’antica capitale di Scozia conosciuta principalmente per il castello – che noi ammiriamo solo dall’esterno – e che fu residenza degli Stuart nei secoli dal XV al XVII secolo, è immenso.


Facciamo un giro della cittadina e ci fermiamo per mettere qualcosa sotto i denti. Ripartiamo da Stirling per Culross dove ho prenotato Forrester Park Resort, a 5 chilometri dal villaggio. Albergo molto bello con un arredamento curato sia nelle camere che nelle aree comuni, è circondato da un enorme parco.
Sistemati i bagagli in camera andiamo a visitare il piccolo borgo. Nel piccolo centro tutto ruota attorno a Culross Palace, stradine strette acciottolate dove affacciano cottage dai portoncini colorati. Salendo la collina dal mare i muretti a secco nascondono splendidi giardini, vale la pena percorrerla.
Il resto della giornata lo passiamo a rilassarci in hotel, dove decidiamo di cenare data l’ottima proposta culinaria.

GIORNO QUINDICI: Da Culross a Edimburgo (115 km): Luoghi visitati: Culross, Falkland.
Dopo la colazione partiamo per la nostra ultima giornata on the road in Scozia, da domani infatti saremo a Edimburgo per gli ultimi due giorni.
Dedichiamo qualche altro momento al borgo di Culross e poi partiamo alla volta di Falkland che dista poco più di 30 miglia. Un altro pittoresco villaggio, uno dei più belli di Scozia, location della serie Outlander. Era una tappa da fare all’inizio del nostro on the road in partenza da Edimburgo diretti verso i villaggi dell’East Neuk of Fife ma per questioni di tempo abbiamo saltato e spostato sulla via del ritorno a Edimburgo.
Ci dedichiamo a esplorare la splendida cittadina che sembra veramente il set di un film. Flakland ha mantenuto tutto il fascino delle epoche passate, sembra proprio che il tempo non abbia lasciato segni di deterioramento, tutto è splendidamente conservato. Le strette viuzze adornate dai caratteristici cottage, perlopiù in pietra o imbiancate a calce. Il piccolo villaggio si sviluppa attorno alla strada principale, High Street, ma sebbene sia minuscolo le cose da ammirare sono molte come il Falkland Palace. Entriamo in qualche negozietto e poi partiamo per Edimburgo.
Arriviamo a Edimburgo e dopo aver trovato parcheggio attorno al bellissimo parco The Meadows, scarichiamo i nostri bagagli e ci rechiamo in albergo. Abbiamo scelto Black Ivy, un hotel in stile boutique che ho prenotato durante il tragitto da Falkland a qui.
La camera non è ancora pronta pertanto andiamo a bere due pinte poi seguite altrettante pinte e un piatto a testa nel bellissimo bar dell’albergo.
Camere bellissime come le aree comuni, dispone di bar e ristorante. Le camere sono interamente rinnovate e arredate con gusto. Ci godiamo per un po’ la nostra e poi andiamo in Royal Mile, che si trova a circa un chilometro dall’albergo. La metà è The Whisky Experience per degustare una selezione di whisky abbinata a formaggi. Fantastico!
Una sfiancante camminata, doccia e sfiniti ceniamo nel ristorante dell’albergo, abbiamo mangiato molto bene.

GIORNO SEDICI: Edimburgo e ritorno a casa.
Dedichiamo la giornata a Edimburgo, già le prime due notti di questo viaggio le avevamo fatte a Edimburgo. Io c’ero stata lo scorso dicembre. Qui vi racconto cosa vedere e cosa fare nella capitale della Scozia.
Qui dove fare le migliori pause gastronomiche a Edimburgo.
A tarda sera andiamo in aeroporto e ci imbarchiamo già con l’idea in testa di organizzare un altro on the road in Scozia.
Alla prossima! Scozia on the road termina qui! Per qualsiasi informazione o richiesta non esitate a scrivermi.