Avevamo qualche giorno a disposizione e quindi l’idea era visitare una capitale non troppo grande, ho pensato ad Amsterdam e mi sono messa alla ricerca di cosa vedere ad Amsterdam in 3 giorni? Un bel po’ di cose, in realtà, ma tutte abbastanza concentrate.
E per scoprire cosa vedere ad Amsterdam in 3 giorni basta proseguire nella lettura.
Prima di tutto Amsterdam non è la Venezia del nord come spesso viene definita, e ve lo dice una veneta, non ho trovato nulla in comune con Venezia se non la presenza di canali che non somigliano affatto a quelli veneziani. Amsterdam è una città peculiare, unica, ma molto diversa dall’ancor più unica Venezia.
Resta il fatto che non si può pensare ad Amsterdam senza pensare ai suoi canali, che accompagneranno costantemente la nostra visita.
Ben 8 secoli fa la infatti città è stata costruita sul fiume Amstel e proprio da Piazza Dam comincio la sua edificazione, dove venne costruita la diga (Dam) per deviare il corso del fiume. Se oggi esiste la meravigliosa Amsterdam con i suoi caratteristici canali e gli originali palazzetti che vi affacciano è grazie a una straordinaria opera di architettura e ingegneria, inserita nel Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Amsterdam offre grandi musei come il Rijksmuseu che raccoglie una straordinaria raccolta di opere d’arte dell’epoca. Altro museo da non perdere ad Amsterdam è quello dedicato a uno dei suoi più illustri cittadini Vincent Van Gogh e se amate l’arte anche quello dedicato a Rembrant. Non potete mancare neppure la visita della casa di Anne Frank, la giovane ebrea tedesca, divenuta un simbolo della Shoah per il suo diario, scritto nel periodo in cui lei e la sua famiglia si nascondevano dai nazisti.
Passerete del tempo anche nel centro della città di Amsterdam, in Piazza Dam, la quale ospita celebri edifici come il Palazzo Reale, il Monumento Nazionale, un enorme obelisco di 22 metri di altezza e il Museo delle Cere Madame Tussaud.
In ogni angolo della città negozi e locali di ogni genere. Tra le cose da vedere ad Amsterdam non può mancare quartiere a luci rosse.
Tre giorni bastano per conoscere Amsterdam ma per visitarla per filo e per segno forse no, se avete qualche giorno in più usatelo magari anche per visitare i dintorni, però se dobbiamo accontentarci di un weekend Amsterdam è un’ottima soluzione.
Ma scopriamo cosa vedere ad Amsterdam in 3 giorni:
Piazza Dam
Dam, come viene chiamata dagli abitanti, prende il nome da una diga (dam) costruita sul fiume Amstel nel 1270. Questa enorme piazza di ciottoli è da ben otto secoli il fulcro della vita di Amsterdam. Quella che oggi è una delle principale attrazioni per i turisti è stata il centro di potere, luogo di esecuzioni, palcoscenico per rivolte e manifestazioni e del mercato.
Qui è bel rappresentata la Amsterdam che fin dal 160 è una delle città più potenti e ricche del mondo proprio grazie all’acqua che ha consentito lo sviluppo della sua principale economia: il commercio.
Nella piazza troviamo l’imponente Palazzo Reale, costruito nel 1665 durante il Secolo d’Oro, come Municipio. Il Palazzo Reale, Koninklijk Paleis in olandese, è un maestoso edificio in stile neoclassico realizzato in arenaria grigia, per testimoniare la potenza commerciale di Amsterdam e della Repubblica Olandese. Anche internamente decorazioni raffinate e di pregio. Fu trasformato in Palazzo Reale da Luigi Bonaparte, nel 1808.
Oggi il Palazzo Reale non è più la sede ufficiale della monarchia olandese ma viene usato dalla famiglia reale solo per le festività solenni e visite di Stato.
Sul lato sud di Piazza Dam troviamo anche la controversa statua del National Memorial, costruita in memoria dei soldati olandesi e dei membri della resistenza morti nella seconda guerra mondiale. Il monumento che è stato inaugurato nel 1956 riporta gli stemmi delle province olandesi, sul retro della torre dell’obelisco, e delle Indie orientali olandesi.
Nella piazza sono presenti anche il Museo dell’Erotismo e il Museo delle Cere di Madame Tussaud, ma anche la Galleria De Bijenkorf.
I Canali di Amsterdam
Uno dei motivi per cui siamo ad Amsterdam sono proprio i suoi canali e quindi conosciamoli meglio.
Era il ‘600 ovvero il Secolo d’Oro che consacrò la potenza di Amsterdam portando ricchezze ma anche importanti progetti da realizzare: i canali artificiali. A causa della costante crescita demografica e per agevolare il commercio e trasporto delle merci venne creata la Grachtengordel, la cosiddetta Cintura dei canali, che abbraccia il nucleo antico della città da Nord-Ovest a Sud-Est.
I tre principali canali che compongono questa cintura, oltre al Siegel, sono: l’Herengracht, Canale dei Signori, il Keizersgracht, Canale dell’Imperatore e il Prinsengracht, Canale del Principe”.
Questi canali corrono paralleli al Singel: il canale e via che divide in due la parte settentrionale della città, scavato tra il 1428 e il 1450, è il più antico e il più interno della Cintura dei canali. A causa della sua “curva” – conferisce la caratteristica forma a ferro di cavallo. Fino al XV secolo, segnava i confini della città.
Attorno ai canali principali si è sviluppata un’intensa rete di canali secondari, 160 per la precisione, collegati da una fittissima rete di ponti, se ne contano ben 600. Questa peculiare struttura urbanistica è stata inserita nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 2010.
All’inteno della cintura dei canali di Amsterdam si trovano circa 2.200 edifici, 1550 dei quali considerati residenze di interesse storico, in gran parte costruite durante il ‘600, il secolo d’oro dell’economia olandese. Le principali attrazioni di Amsterdam sono all’interno della cintura.
I Canali dalla barca
Benché il giro in barca per i canali di Amsterdam sembri una cosa più da turisti è un modo necessario per conoscere una città che vive sull’acqua.
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Bloemenmarkt, il Mercato dei Fiori
Un’altra caratteristica di Amsterdam sono i tulipani e come non visitare quindi lo storico mercato dei fiori, inaugurato nel 1862 e realizzato su di una serie di chiatte galleggianti, lungo il Singel, tra Muntplein e Koningsplein. Da oltre 150 anni arrivano qui le barche dai campi con i fiori appena colti.
Ovviamente i tulipani sono grandi protagonisti, ma tra le bancarelle nel variopinto mercato potrete acquistare anche altri fiori, bulbi, semi, fiori secchi, composizioni artistiche e souvenir come zoccoli di legno olandese. Da visitare assolutamente, in particolare in Primavera.

Begijnhof, il giardino con un passato misterioso
Begijnhof era un antico beghinaggio, la residenza delle Beghine. Le beghine erano donne nubili o vedove che conducevano un vita casta, benché non appartenessero ad alcun ordine religioso.
Dietro un’anonima porta si nasconde un suggestivo giardino immerso in un oasi di pace e tranquillità nel centro di Amsterdam. Lo splendido cortile con giardini curati e una chiesa centrale è circondato da abitazioni in autentico stile olandese. Il Begijnhof è infatti composto da 164 abitazioni realizzate a partire dal quattordicesimo secolo. Tra le abitazioni c’è la più antica casa in legno di Amsterdam: Het Houten Huis, del 1420.
In tempi medioevali il cortile era completamente circondato dai canali, all’unico ingresso vi si accedeva attraverso un ponte: il Begijnesloot che, ancora oggi, è il portone di accesso è stato restaurato nel 1907. Sulla porta è riportata la figura di Sant’Orsola, patrona delle beghine di Amsterdam.
Vi si accede liberamente ma al fine di rispettare la pace del luogo, è necessario usare un tono di voce adeguato, è vietato fumare e consumare cibi e bevande. La residenza delle Beghine si trova a 500 metri da Piazza Dam.

La Casa di Anna Frank
In questa casa Anna Frank, la sua famiglia e un’altra famiglia ebrea, si rifugiarono dal 1942 al 1944, per poi essere scoperti dai nazisti e deportati in diversi campi di concentramento. Anna Frank trovò la morte nel campo di concentramento di Bergen-Belsen.
Dal 1960 è adibito a Museo ricco di testimonianze; filmati, fotografie, documenti storici ed oggetti personali che raccontano gli avvenimenti della casa e le vicende dell’Olanda di quegli anni. Vi toccherà l’anima la vista dell’abitazione con le finestre che dovevano rimanere sempre chiuse e il passaggio segreto, nascosto da una libreria, che porta alle due stanze che fecero da nascondiglio e dove Anna scrisse il suo diario. Attraverso la visita è possibile capire cosa significasse essere rinchiusi lì con la paura di essere trovati e uccisi.
Gli orari più tranquilli per visitare il museo sono la mattina o il tardo pomeriggio.

La Casa Museo di Rembrandt
La Casa Museo Rembrandt che vediamo oggi Rembrandt non si deve solo al Rembrandt grande pittore e incisore, ma anche al fatto che era un uomo per nulla parsimonioso, uno spendaccione insomma.
Infatti Rembrandt amante delle cose belle acquistò una splendida dimora nel 1639 facendo ricorso a un prestito, che non riuscì a restituire, venne quindi dichiarato fallito e dovette lasciare la casa. Fortuna vuole che il curatore fallimentare che si occupò di sequestrargli casa e beni abbia fatto un dettagliato inventario che ha permesso di ricostruire la Casa Museo Rembrandt di oggi.
Qui Rembrandt dipinse alcune delle sue opere più famose come La Ronda di Notte.
Fra le proprietà del pittore opere di molti artisti, che oggi sono esposte al piano terra. Nella Stanza delle vetrinette una collezione di suoi oggetti curiosi. Nella galleria costruita accanto alla casa un centinaio di incisioni di Rembrandt.
Rembrandt fu un uomo decisamente sfortunato e la casa teatro di sventure, qui gli morirono moglie e quattro figli, e dopo un anno dalla morte di Titus, l’ultimo genito, anche lui morì in povertà.
La casa si trova in Jodenbreestraat 4, a 15 minuti a piedi dalla Stazione Centrale.

Cosa vedere ad Amsterdam in 3 giorni: i musei
Il Museo di Van Gogh
Van Gogh l’ho ritrovato più volte nei miei viaggi, anche in Provenza è stato una presenza ricorrente, e pure a Treviso ho visto le sue opere. Quindi non potevo perdere l’occasione di visitare il museo a lui dedicato nella sua terra natia.
Il pittore olandese ha all’attivo quasi novecento dipinti e di più di mille disegni, senza contare i numerosi schizzi non portati a termine. La sua mano riconoscibile dalle pennellate spesse e l’uso ricorrente del giallo e del lo ha reso uno dei pittori più celebri di tutti i tempi.
Il museo Van Gogh è situato nella Museumplein, tra lo Stedelijk Museum e il Rijksmuseum, è costituito da due edifici interconnessi: l’edificio principale e l’ala nuova. Il piccolo museo racconta tutta la vita e custodisce il maggior numero di opere dell’artista.
Anche qui è meglio andare di mattina presto.

Rijksmuseum
Per un immersione nell’arte olandese e non solo, vi aspetta il Rijksmuseum, è il più importante museo d’arte d’Olanda che raccoglie un’enorme quantità di quadri, stampe, sculture, oggetti vari e tanto altro. D’ogni modo la maggior parte di noi va al museo per vedere le opere di Rembrandt e Vermeer, per poi scoprire molti altri artisti.
Fulcro della collezione è la raccolta di opere dei pittori olandesi e fiamminghi dal XV al XIX secolo con un particolare attenzione alle opere del ‘600, il Secolo d’oro olandese, di cui Rembrandt e Vermeer sono i più importanti rappresentanti.

Stedelijk Museum
Lo Stedelijk è uno dei musei di arte contemporanea più importanti del mondo, raccoglie opere che vanno dalla metà dell’Ottocento ad oggi. Fra i nomi più celebri: Chagall, Matisse, Picasso, Warhol, Mondrian, Rauschenberg e molti altri.
Troverete dipinti, sculture, disegni, fotografie, oggetti di design, manifesti, opere di designo industriale e quant’altro di artisti olandesi e non.

Moco Museum
Il Moco Museum vanta una location molto suggestiva con affaccio su Museumplein, sorge in una villa del ‘900 un tempo adibita a residenza privata, in seguito fu dimora di sacerdoti e infine a studio legale. Moco Museum raccoglie numerose opere d’arte moderna, contemporanea e di artisti emergenti.
Nei tre piani dell’edificio sono racconte opere di Banksy, Andy Warhol, Keith Haring, Jeff Koons, Damien Hirst, Jean-Michel Basquiat, Yayoi Kusama e non solo.
Le piccole stanze del Moco rendono la visita molto particolare dato lo stretto contatto con le opere.
Le Houseboat
Inutile dirvelo le houseboat possono essere affittate come alloggi. Una location originale e stilosa oltreché un modo per avvicinarsi allo stile di vita lento e tranquillo degli olandesi. Per far fronte alla carenza di alloggi della città infatti molte houseboat sono state trasformate in B&B o lussuosi boat hotel adatti anche ai turisti più esigenti.
Ma l’ideale sarebbe affittarne una esclusiva, solo voi, come veri abitanti di Amsterdam. Le case galleggianti sono dei veri e propri appartamenti e dispongono di cucina, salotto, camere da letto, bagno e, spesso, una piccola terrazza esterna da cui godere l’atmosfera locale. Nonostante siano perennemente ormeggiate in acqua, essendo ben isolate, non risultano umide.
Ma se non vi alloggiate cercate almeno di visitarne una!

De Wallen, il Quartiere a luci rosse
Il Quartiere a Luci Rosse è una delle maggiori attrazioni per i turisti della città che prevalentemente lo frequentano la notte, in realtà andrebbe visto sia di giorno e che di notte per capire quanto cambia.
Il De Wallen o De Walletjes, letteralmente tradotto come “le mura”, è il più grande e noto quartiere a luci rosse di Amsterdam, di quartieri a luci rosse ce ne sono tre: Singel, Pijp e De Wallen, ma quest’ultimo il più amato e affollato.
De Wallen non è solo vetrine illuminate di rosso e sexy shop è anche una zona pittoresca attraversata da un dedalo di stradine e canali, con splendide dimore affacciate sui canali e la meravigliosa chiesa gotica di Oude Kerk.
In questa intricata rete di vicoli medievali vi sono circa 300 “camere-cabine”, affittate da prostitute che offrono i loro servizi sessuali da dietro una porta di vetro solitamente illuminata da luci rosse. Siamo nella Amsterdam trasgressiva, dove la prostituzione come le droghe leggere sono perfettamente legali.
Il quartiere a luci rosse di Amsterdam è storicamente famoso, già secoli fa era popolato di bordelli e case chiuse frequentati dai marinai in cerca di compagnia, proprio per la vicinanza con la zona al porto. Già nel 1300, le donne giravano per i vicoli con lanterne rosse e incontravano segretamente i marinai di passaggio nel porto. Per lunghi periodi le ragazze che fornivano piaceri sessuali hanno lavorato in clandestinità, in quanto la prostituzione era ritenuta illegale, ma data la diffusione non placabile. si è cercato di regolarizzare il sistema, al fine avere un maggior controllo sull’attività.
